Chissà cosa si deve provare a dirlo, o a scriverlo. Io non lo so, non ne sono mai stata capace. Ci ho fantasticato molte volte, di andarmene sbattendo la porta, pronunciare questa frase epica, ma non ne ho mai avuto la libertà. Più che altro avrei voluto dirlo a persone che potevano benissimo fare a meno di sentirmi, mentre non valeva il contrario.
Mi congedo con frasi piuttosto stupide, e altrettanto sincere. Il che è strategico: spesso non voglio congedarmi, e trovandomi legata a persone con un senso estetico sufficientemente sviluppato mi auguro segretamente che non potranno accettare un epilogo tanto vile, e vorranno tornare almeno una volta, raddrizzare di un poco quella piccola stortura. La sincerità invece è pura violenza remissiva: ehi, guarda quanto sono tenera, torna da me.
- Non farti sentire mai più.
- [...] Cercherò di lasciarti in pace, ma non ti auguro ogni bene perché io ti volevo per me.
Funziona? Non ne ho idea, ma è abbastanza probabile di no.
*Questo post non è scritto da Michela Marzano bensì da me, il che è piuttosto grave. Manco ho fatto la Normale di Pisa, o insegno filosofia politica e morale a Paris.
